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Csm, ecco perché il sorteggio fa paura (ma può salvare la magistratura)

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29.07.2025

Suole ripetersi che il sorteggio sarebbe lesivo della rappresentatività del Csm. C’è chi, ieri - il capo della Dna Giovanni Melillo e il Sole 24 Ore -, ha parlato addirittura di “mortificazione” dell’autorevolezza dei nuovi organi consiliari.

Occorre intendersi. Se si vuol dire che il metodo stocastico esclude la “rappresentanza politica” del Csm, possiamo stare sereni: lo ha già detto, almeno un paio di volte, la nostra Corte costituzionale sicché la riforma in cantiere altro non farà che ribadirlo... e giustamente. Perchè un Csm politicizzato, come quello che purtroppo conosciamo, qui e lì scodinzolante alla maggioranza parlamentare di turno, corre sovente il rischio di divenire la prima minaccia all’indipendenza del singolo magistrato (specie se “cane sciolto”), esponendolo – a sua volta - agli umori (variabilissimi) della maggioranza consiliare del momento. Con buona pace della sua soggezione “soltanto alla Legge”.

Si mettano il cuore in pace, allora, le indaffaratissime parrocchiette che, congruamente supportate dai propri “designati” consiliari, tutti col “survivor- kit” delle “visioni culturali”, in omaggio ad un sedicente pluralismo culturale ne hanno combinate di ogni tipo... e colore…

Sin qui, dunque, nulla di nuovo. Nessuna mortificazione ma, anzi, legittima e coerente iniziativa del Legislatore per porre rimedio alle........

© Il Dubbio