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Per spingere la produzione industriale bisogna lasciar fare

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29.07.2025

A maggio 2025, l’indice della produzione industriale italiana ha registrato un aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente. Un dato confortante, dopo mesi di stagnazione e segnali incerti. Ma oltre la cronaca congiunturale, la notizia offre lo spunto per una riflessione più ampia sullo stato dell’industria italiana e su cosa oggi voglia dire davvero “stimolare la produzione”.

L’industria continua a rappresentare una spina dorsale dell’economia nazionale. Secondo i dati Istat, il settore manifatturiero incide per circa il 16% sul Pil italiano, più della media europea. È un segmento che tiene insieme innovazione e tradizione, alta tecnologia e artigianato evoluto, piccole eccellenze locali e grandi nomi dell’automotive, della farmaceutica, della meccanica di precisione. Eppure, da anni, questa forza è appesantita da fattori strutturali che ne frenano il pieno potenziale.

Uno dei principali ostacoli non è (più) la mancanza di investimenti pubblici. Dopo i massicci flussi del Pnrr, e con una rete di incentivi fiscali ancora attivi per l’innovazione e la transizione ecologica, la questione centrale si è spostata. È diventato sempre più chiaro che il problema non è solo "quanta spesa pubblica", ma come si permette alle imprese di utilizzare quella spesa. Ed è qui che entra in gioco il grande non detto della politica industriale italiana: la burocrazia.

Permessi,........

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