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Italia-Israele, rinviata la partenza del corteo: in arrivo altri manifestanti in piazza della Repubblica | La diretta

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Un giornalista con il volto insanguinato. Un’altra giornalista ferita, così come almeno una decina di agenti. Numerosi fermati dalle forze dell’ordine. È finito nella violenza, tra i getti degli idranti della polizia, gas lacrimogeni, sassaiole, scontri, principi d’incendio e cartelli stradali divelti il corteo Pro Palestina svoltosi a Udine.

Teatro della guerriglia urbana viale della Vittoria, la strada che collega piazza Primo Maggio – che era il punto d’arrivo della manifestazione – a piazzale Osoppo. Tutto è cominciato verso le 20. 30, quando l’evento organizzato dal Comitato per la Palestina di Udine (cui hanno preso parte circa 8 mila persone secondo stime della questura e circa 15 mila a giudizio degli organizzatori) stava volgendo al termine.

Tutti i gruppi partecipanti, infatti, avevano già raggiunto Giardin Grande e si erano distribuiti nell’area verde centrale per i comizi. Sono state circa un centinaio, secondo la ricostruzione della questura, le persone che hanno dato il via ai disordini. La città ne è uscita choccata e, in molti punti, devastata perché non sono mancati danni rilevanti e imbrattamenti.

 

"Free Palestine, free Palestine!", le immagini del corteo ProPal a Udine

Dallo stadio

Ben diversa la situazione al Bluenergy Stadium. Controlli in stile aeroporto ma clima disteso nei diversi accessi allo stadio Friuli per i tifosi già presenti sul posto. Sono famiglie, gruppi di amici, vengono dal Friuli, dal Veneto, ma anche da Austria e Slovenia. In generale, nonostante l’ingente dispiegamento di forze dell’ordine, a prevalere è l’emozione di poter assistere dal vivo a un match della Nazionale italiana

Partita Italia-Friuli, stadio blindato: controlli serrati e metal detector per passaggio tifosi

 

La nazionale di Rino Gattuso ha vinto 3-0 contro la nazionale israeliana

“Quello che è accaduto stasera è di una gravità inaccettabile. La nostra città ripudia con forza la violenza che ha attraversato le strade al termine della manifestazione: il corteo è stato pacifico e civile ma al termine dello stesso dei delinquenti, che non c’entrano nulla con l’organizzazione e con i valori che l’animavano, hanno rovinato una giornata che poteva e doveva essere completamente diversa. Condanniamo con forza la violenza e i danneggiamenti che hanno attraversato la città. Esprimo la mia vicinanza e il mio ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno gestito con freddezza e organizzazione la deriva violenta al termine del corteo, ai giornalisti, a chi è rimasto coinvolto dagli scontri e a tutti i cittadini spaventati da queste scene vergognose: Udine intera vi è accanto. È intollerabile che una manifestazione per la pace animata da  cittadini e manifestanti pacifici, che ringrazio, sia stata trasformata in un teatro di scontri, tradendo e offendendo i veri messaggi e i valori della manifestazione, che era contro ogni forma di guerra e violenza". Queste le parole del sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni al termine degli scontri in piazza Primo maggio

Una seconda giornalista è rimasta ferita negli scontri innescati da un centinaio di manifestanti Pro Pal con le forze dell'ordine. Da quanto apprende l'ANSA da fonti sanitarie si tratterebbe di una dipendente di Rai News 24. Le sue condizioni non destano preoccupazioni. Resta invece serio il quadro clinico del primo giornalista ferito, un inviato del Local team che ha subito un importante trauma cranico e si trova nel Pronto soccorso cittadino in attesa di un consulto oculistico. Ha rimediato un trauma cranico significativo con interessamento dello zigomo.  sempre rimasto cosciente. Nei punti di primo soccorso allestiti dalla Sores Fvg sono stati medicati anche alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine

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"Massima vicinanza e gratitudine alle donne e agli uomini delle forze dell'ordine, che stanno garantendo l'ordine pubblico in una situazione difficile e a tutti coloro, come gli operatori dell'informazione, che sono in servizio per dare conto di un evento che dovrebbe essere solo un momento di sport". Lo ha dichiarato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, esprimendo solidarietà alle Forze dell'ordine e agli operatori informazione coinvolti negli scontri avvenuti durante il corteo Pro Pal a Udine. Fedriga ha condannato "ogni forma di violenza e di attacco".

 Il corteo pro Pal giunto a piazza primo Maggio si è sciolto dopo che sono iniziati scontri e tensioni tra una parte dei manifestanti, che hanno agito per lo più a volto coperto, e la polizia. Al momento la piazza è vuota. Il gruppo che aveva tentato di rompere i cordoni di sicurezza in modo violento in via della Vittoria ora si è spostato in via Piave. Polizia, carabinieri e Guardia di finanza stanno procedendo per disperderli e i manifestanti stanno indietreggiando. Al passaggio del gruppo gran parte dei bidoni della spazzatura sono stati divelti. Diverse le transenne ribaltate a terra.

La polizia ha bloccato una decina di manifestanti una volta che questi sono giunti in piazza della Repubblica a Udine, il punto da cui era partito il corteo pro Pal nel pomeriggio e che per tutta la durata, fino alla fine, si era svolto pacificamente. Il gruppetto è stato fatto sedere a terra. Era arrivato da via Piave seguito dalle forze dell'ordine che tentavano di disperdere le frange violente della protesta. Sul posto numerosi agenti e mezzi.I disordini si sono verificati dopo che una parte dei manifestanti si era staccata dalla mobilitazione. Chi è rimasto in piazza Primo maggio, punto di arrivo del corteo, ha poi abbandonato l'area dopo l'intervento della polizia, il lancio di alcuni fuochi d'artificio e di lacrimogeni.

"Siamo a Udine per tifare la nazionale italiana, è una partita di calcio, la politica dovrebbe rimanere fuori da queste occasioni anche perché ieri si è segnato un accordo di pace che speriamo duri, speriamo possa portare finalmente un po' di speranza e questa partita poteva essere l'inizio di un cammino di speranza e di riconciliazione". Lo ha detto all'ANSA il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, allo stadio di Udine, poco prima del fischio d'inizio della gara con Israele. "Questo è lo spirito che ci anima - ha aggiunto -, purtroppo la città di Udine, la civile Udine, è blindata da tutto il pomeriggio per la presenza di una manifestazione secondo me non necessaria. In democrazia tutti hanno il diritto di protestare, ma c'è un pezzo di sinistra radicale, antagonista che ancora non ha capito che persino Hamas ha deposto le armi". "E' il momento della pace e della riconciliazione, non della violenza e degli scontri - ha concluso -. Ma sembra che taluni siano capaci soltanto di parlare il linguaggio della violenza e della protesta e questo francamente è uno spettacolo che Udine non si meritava. Mi auguro invece che questo sia il primo giorno di pace e di speranza: tutti dobbiamo lavorare in questa direzione". 

Un giornalista è rimasto ferito in maniera seria nel corso della sassaiola........

© Corriere delle Alpi