Consiglio comunale di Napoli contro Israele, l'ex rabbino capo rinuncia alla cittadinanza onoraria
Dopo la mozione che impegna il sindaco a rivedere i rapporti col governo israeliano Scialom Bahbout, già rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, scrive a Manfredi una lettera di protesta
Scialom Bahbout, già rabbino capo della comunità ebraica di Napoli, rinuncia alla cittadinanza onoraria in segno di protesta per la mozione approvata il 2 luglio dal Consiglio comunale che chiede al sindaco Manfredi e all'amministrazione cittadina di «interrompere rapporti con enti e istituzioni legati al governo israeliano» a causa dell'inarrestabile genocidio a Gaza.
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In una lettera al primo cittadino, Bahbout comunica la rinuncia e la motiva così: «Un recente voto del Consiglio promuove un boicottaggio contro l'unica democrazia del Medio Oriente: con tale voto l'amministrazione napoletana ha inteso appoggiare assassini criminali e terroristi che hanno gli stessi scopi e metodi di quelli che furono cacciati dalla popolazione nel 1943 durante le Quattro Giornate. Non intendo, quindi, essere più cittadino di una città che rappresenta, da parte di chi la amministra, l'esatto contrario di quella che mi conferì la cittadinanza e che risulta oggi perseguire l'opposto di quei valori di Libertà , Giustizia e Verità che ne fecero un faro tra le genti e non soltanto in occasione delle eroiche quattro giornate per le quali la città venne insignita di medaglia d'oro».Â
Contro la decisione dell'assemblea cittadina si era già espressa la comunità ebraica sempre con una lettera a Manfredi, che tra l'altro, chiedeva cosa volesse dire interrompere i rapporti «con enti e istituzioni legati al governo israeliano», espressione «che, nella sua vaghezza, contiene di fatto uno stigma nei confronti di chiunque abbia rapporti con Israele, con la sua ambasciata, con le sue istituzioni........
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