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Dazi, la Campania perde 268 milioni. Da oggi in vigore le barriere doganali di Trump

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L’agroalimentare e l’automotive i settori penalizzati. E l’export è già calato del 14 per cento. Gli imprenditori: compreranno i pomodori della California

Alla scadenza fissata dal presidente degli Stati Uniti per oggi, 7 agosto, il Corriere del Mezzogiorno fa un viaggio nell’economia campana per misurare gli effetti indotti dai dazi di Donald Trump. I timori maggiori sono avvertiti nello stabilimento di Stellantis a Pomigliano, ma non solo, perché nella regione vi sono anche numerose aziende, grandi, medie e piccole, specializzate nella subfornitura automobilistica, a partire dal gruppo Adler, attivo in oltre 20 Paesi, che fa capo a Paolo Scudieri. Se la gabella alla dogana Usa sul settore resta al 27,5%, anche se si sta ancora lavorando per ridurla al 15%, inevitabilmente il mercato americano per le macchine prodotte in Europa si potrebbe trasformare in un’irraggiungibile chimera.

Ma se i produttori di auto piangono, gli imprenditori dell’agroalimentare certo non ridono. Il settore nella regione avrà un calo stimato dagli economisti in 123 milioni. Nel mirino soprattutto vino, olio, formaggi, pasta e conserve, secondo Carmine Fusco, di Cia Agricoltori della Campania. «Il vero danno - spiega Fusco - non sta solo nei dazi, ma in una combinazione devastante con il tasso di cambio euro dollaro. Il rafforzamento della moneta europea rispetto a quella americana ha, infatti, già generato uno squilibrio che incide fino al 25% sul prezzo finale percepito dal consumatore americano». Si preannunciano tempi duri per vigneti, uliveti, laboratori caseari, aziende conserviere, pastifici. A proposito di questi ultimi, secondo i dati Ipo, nel 2024 il consumo di pasta pro capite negli Stati Uniti è stato di circa 8,8 chilogrammi........

© Corriere del Mezzogiorno