A Pompei dopo l'eruzione del 79 d. C. tornò la vita: «Una favela tra le rovine»
Nuove tracce dell'insediamento umano precario e disorganizzato emergono dal cantiere dellâInsula Meridionalis. Zuchtriegel: «Aspetto a lungo trascurato perché ci si è concentrati solo sul ritrovamento di affreschi e arredi sepolti»
Prima una città prospera e popolosa, poi una distesa di cenere su vita e ricchezza, in seguito una sorta di moderna favela. Avrebbe cambiato volto nel giro di pochi anni, Pompei. Dopo l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che rase al suolo la città , molte persone vi avrebbero fatto ritorno, mentre altre avrebbero deciso di fermarcisi per la prima volta. Sarebbe nato così un nuovo insediamento, sulle rovine, che non aveva però infrastrutture e servizi tipici di una città romana dell'epoca: si viveva in condizioni precarie, come accade tutt'oggi negli agglomerati ai margini di alcune grandi città . à questo lo scenario, suffragato da ipotesi già avanzate in passato, che sembra ora delinearsi con maggiore chiarezza grazie a dati e tracce emersi nellâambito dei lavori di «Messa in sicurezza, restauro e consolidamento dellâInsula Meridionalis di Pompei», come racconta un articolo appena pubblicato sullâE-Journal degli Scavi di Pompei.Â
Ma chi erano le persone che........
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