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Analisi Tutti contro l'antisemitismo. Ma cosa serve davvero a Israele?

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Il luogo dell’attentato, davanti al Museo ebraico di Washington, presidiato ieri dalle forze dell’ordine - Fotogramma

L’attentato in cui sono stati uccisi due giovani funzionari dell’Ambasciata israeliana a Washington è stato, secondo le parole del Presidente israeliano Herzog, una delle voci più sagge del Paese, «un atto spregevole di odio, di antisemitismo». Una violenza inescusabile e ingiustificabile ha interrotto due giovani vite e ha aggiunto altro terrore a una situazione, il conflitto in Medio Oriente, che sta diventando intollerabile. Colpire due civili inermi è inescusabile e alimenta un circolo vizioso di violenza di cui non si vede la fine. Ci si chiede cosa serva oggi per arrivare a quella pace disarmata e disarmante perseguita da papa Francesco e oggi da Leone XIV.

Secondo il governo israeliano la ripresa dell’invio degli aiuti a Gaza, indispensabili a una popolazione stremata e senza cibo dopo il blocco deciso dagli inizi di marzo (invio ripreso in minima parte solo alcuni giorni fa), sarebbe diventato obbligatorio per non perdere gli aiuti dei Paesi alleati. I responsabili dell’Unione Europea, storici amici di Israele, oltre all’Onu, infatti, avevano........

© Avvenire