I fuochi fatui dell’economia visti dalla finestra
A volte, di questi tempi, l’economia ricorda I fuochi fatui. Ovvero fiammelle azzurrognole che si possono vedere in paludi, stagni e brughiere. Scambiate per fantasmi, nell’ antichità incutevano timore. Grazie al progresso oggi sappiamo che si tratta di una combustione di gas metano e fosfina durante la decomposizione organica. Ovvero gas che s’infiammano rapidamente in mancanza di una respirazione aerobica.
A volte, in questi ultimi due decenni, l’economia ricorda i fuochi fatui. Sembra un fantasma, parte la fiammata ma presto demorde e rimane la scia speculativa con le sue bolle. Così fu per i famosi mutui subprime 2008 (il fallimento Lehman Bros) con avvisaglie già dal 2003: la concessione di mutui ad alto rischio negli USA. E così si rischia oggi con la sopravvalutazione dell’IA. Vi è la cartolarizzazione, ovvero titoli finanziari complessi (i collateralized debt obligations) che venivano impacchettati insieme ai prestiti a basso rischio. L’uovo pasquale per semplicità. A monte e a pagarne le spese, l’economia reale, più semplice ma anche meno redditizia. Se poi ci mettiamo tassi bassi dalle banche centrali ciò li rende ancora più accessibili. Una bella carica di cortisolo per il piccolo risparmiatore.
Chi si sente più benestante dopo gli ultimi due decenni? A domanda aristotelica ci diamo da soli una semplice risposta. Warren Buffet, una vecchia volpe della finanza tende a prendere i fuochi fatui con le pinze. Si vede dalla corsa a rialzo dei beni rifugio: oro, argento, alcune commodity con forte presa nonché’ il caro vecchio mattone. Se poi parliamo di mattone, in Italia si stima una casa vuota su quattro (dati Sole 24 Ore) per tenere alto (falsando) il valore. La storia si ripete ma mai esattamente due volte nello stesso identico modo. Se vi è una grande bolla con l’IA non sarà identica alla crisi dei subprime. Vi è un hype, troppi investimenti rispetto alla reale crescita sostenibile. Ma in questo frangente ‘schizzofrenizzante’ della finanza (ovvero investimento nelle ipotetiche proiezioni future di ritorno sugli investimenti) spesso neanche esperti trader sanno quali pesci prendere. I loro riferimenti canonici sono cambiati. Ray Dalio (fondatore di Bridgewaters Associates- hedgefunds- ed esperto nel settore) rivede gli asset con una maggiore percentuale di beni rifugio nel portafoglio. Secondo le sue analisi ci ritroviamo a rivivere similitudini con agli anni 70: alta spesa pubblica e debito eccessivo fan sì che denaro e le obbligazioni non garantiscono del tutto la tutela del patrimonio. Inoltre vi è la debolezza del dollaro (-10%) e tagli dei tassi FED in una prospettiva geopolitica complessa. Vecchie massime come Russia forte Germania debole e vice-versa non valgono........
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