Borse: cosa ci insegnano 125 anni di rendimenti, l’analisi di T. Rowe Price
Con oltre 125 anni di storia, il database Dimson, Marsh and Staunton (DMS) Investment Returns è altamente autorevole in materia di rendimenti azionari e obbligazionari. Cosa potrebbe rivelarci di utile oggi?
Una rapida analisi del periodo dal 1900 al 2024 mostra che le azioni hanno registrato ottimi risultati (le azioni statunitensi hanno generato un rendimento reale annualizzato del 6,6%, mentre quelle non statunitensi hanno registrato un rendimento del 4,3%); le obbligazioni statunitensi hanno registrato performance più modeste, con rendimenti reali dell’1,6%; i titoli di Stato statunitensi (proxy del contante) hanno rappresentato una copertura contro l’inflazione più 50 punti base. Il mercato azionario con la migliore performance è stato quello statunitense, mentre il mercato obbligazionario con la migliore performance è stato quello svizzero, con rendimenti reali annualizzati del 2,8% (misurati in dollari USA).
I rendimenti azionari nel periodo in esame mostrano che gli investitori in questa asset class sono stati compensati nel lungo periodo per la maggiore volatilità e, come ben documentato nello studio, per il rischio di distruzione permanente del capitale. È discutibile se i detentori di titoli di Stato siano stati compensati in modo analogo per la perdita definitiva del capitale causata dai periodi di iperinflazione.
Per cercare la verità sui rendimenti delle asset class è necessario un potente telescopio, ed è per questo che disporre di un set di dati lungo 125 anni è così utile. Osservare i rendimenti attraverso la lente di un singolo decennio, o anche di diversi decenni, può fornire un’impressione distorta........
© Wall Street Italia
