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La pandemia dei single

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05.05.2025

La pandemia dei single. Newsweek non poteva trovare titolo e immagine di copertina più eloquente per il numero di metà aprile: lui, lei, seduti ai piani diversi e opposti di una torta nuziale che digitano sullo smartphone “I don’t”. Non lo voglio. Bianchi, neri, uomini, donne (donne più degli uomini), millennials o della generazione Z non solo non vogliono fare figli e mettere su famiglia, ma neppure accoppiarsi. E la ragione è una sola, semplice e virale: «La vita da single è diventata più fattibile e attraente», sintetizza Robert VerBruggen, ricercatore presso il Manhattan Institute e presso l’Institute for Family Studies. Tradotto: si può vivere bene, anzi meglio, senza l’altro.

Non servono gli indovini per sapere che il matrimonio è in crisi. Basta uno sguardo ai dati: nascite e nozze giù ovunque, con un tasso di fertilità negli Stati Uniti che si schiaccia su un modesto 1,7 figli per donna – lontano dal fatidico 2,1 che garantirebbe un ricambio generazionale. I governi, dal canto loro, si affannano con bonus e incentivi ma dietro l’apparente svogliatezza riproduttiva si cela ben più di una crisi di coppia: una recessione relazionale. Nel 2023, il numero di nuclei familiari composti da una sola persona in America ha toccato i 38,1 milioni. Un anno dopo, si è saliti a 38,5: il 29 per cento delle famiglie americane. Quasi una su tre. Nel 1974 erano il 19 per cento. Quattro adulti su dieci oggi non hanno un partner.

«Trump sarà ancora presidente quando avrò superato il mio picco biologico»

Il modello sentimentale ereditato dai nonni (agli occhi dei “giovani” null’altro che “lui, lei, i figli, il cane e le rate del mutuo”) non regge più al confronto con un’esistenza individuale, iperfunzionale, iperconnessa e piena di stimoli. La recessione relazionale, insomma, non è (solo) il fallimento dell’amore romantico: è la realizzazione compiuta del consumatore autonomo e autodeterminato. L’inchiesta di Newsweek documenta tutto e bene.

Lauren Ong, 33 anni, imprenditrice a Singapore, da otto anni single, ha fondato una società di consulenza HR. «Sono una stacanovista, amo la libertà. Non ho fretta di sistemarmi né di avere figli, anche se li ho sempre immaginati». La famiglia? «Si è evoluta». Gli amici, il lavoro, i due gatti: bastano e avanzano. «Temo di morire da sola? Sì, a volte. Ma cerco di non pensarci. Credo che certe cose siano scritte nelle stelle». Sarah Ellis, giornalista trentenne di Brooklyn, dice: «Vorrei un compagno. Forse anche dei figli, ma solo se avessi più sicurezza economica. Per ora, no». Sul domani pesano le angosce geopolitiche: «Mi spaventa coinvolgere un’altra persona in un mondo così. Trump sarà ancora presidente quando avrò 34 anni. E io avrò superato il mio picco biologico».

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