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Se ai tagli di Trump risponde Bertolaso, gli expat non torneranno mai

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15.07.2025

Fermare la cosiddetta fuga dei cervelli è tornato a essere un tema dibattuto, complici le decisioni di Donald Trump, al suo secondo mandato come Presidente degli USA, di ridurre in modo considerevole i fondi a disposizione di diverse Università ed Enti di ricerca. Chiamarli tagli è fuori luogo rispetto all’enormità di ciò che sta accadendo dall’altra parte dell’oceano per milioni di persone; il termine più corretto è amputazioni, che stanno trasformando uno dei settori fiore all’occhiello degli States (la ricerca) in un corpo monco.

Chi anni fa ha lasciato tutto per realizzare i propri progetti, decidendo di rimettersi in gioco e navigare la burocrazia estera, fra la conversione del proprio titolo di studio e i vari permessi di lavoro e di soggiorno, ora si trova di nuovo a dover preparare valigia e passaporto, cercando un altro sogno “americano” da perseguire.

Testate internazionali hanno dedicato diverse pagine e approfondimenti alle decisioni di Trump di tagliare del 50% i fondi destinati alla ricercacon fini diversi da quelli militari”. Il termine ricorrente è grant, che indica i finanziamenti a fondo perduto concessi da enti pubblici o privati – in questo caso il Governo americano – per sostenere specifici progetti nel campo accademico, tecnologico, sociale e sanitario.

Dall’inizio dell’anno il tycoon ha calato la ghigliottina su diverse Università (Harvard è il caso più emblematico), ed enti come l’NIH (National Institutes of Health, promotore della ricerca nella cura e diagnosi precoce di diverse malattie), l’NSF (National Sanitation Foundation, l’ente che certifica la salubrità dell’acqua e dei prodotti di consumo) e anche la NASA, forse la più iconica fra le agenzie americane.

I tagli hanno riguardato spesso il 50% del budget annuale, arrivando anche al 52%; per le Università sono diminuiti anche i finanziamenti per i costi indiretti. In altre parole, per esempio, le bollette legate alle attività di ricerca, di cui l’ente che elargisce il grant si fa carico, aggiungendo alla somma stanziata un ulteriore importo compreso fra il 30 e il 70% del budget: a fronte di un milione di dollari di grant, il laboratorio può ricevere da 300.000 a 700.000 dollari per coprire i costi indiretti. Ora questa percentuale è stata portata al 17%.

ScienceInsider ha pubblicato un’analisi complessiva non solo dei tagli, ma anche delle loro conseguenze a medio-lungo termine sul PIL statunitense. Secondo i dati, l’NSF ha perso 4,9 miliardi di dollari rispetto al budget 2024, che ammontava a 9 miliardi di dollari. L’NIH passa invece da 45 miliardi a 27 miliardi di dollari disponibili; oltre 130 college e università passeranno da 100 milioni di dollari l’anno a 50 milioni, probabilmente per tutta la durata del mandato di Trump. Alcuni economisti, riporta ScienceInsider, prevedono come diretta conseguenza di questi........

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