Catturati maremmani, Lndc Ruvo: «Non abbandoniamoli»
Giorni fa, molti cittadini, sia residenti nel centro storico che nelle periferie, avevano segnalato alle sezioni ruvesi di Enpa e Lndc nonché alle forze dell’ordine la presenza di un branco di cani maremmani che si aggirava, nottetempo, e aggrediva gatti, soprattutto randagi e «sembra qualche cane di proprietà» come sottolineano dalla Lega nazionale per la difesa del cane. «La nostra Associazione si è attivata rapidamente con gli Enti preposti, lontano dai riflettori. Quando c’è di mezzo un caso delicato, animali da tutelare, persone da tutelare, si agisce senza clamore».
«La nostra associazione, negli anni, con un lavoro costante sul territorio, in collaborazione con Ente Asl e Comune, è riuscita a debellare il fenomeno dei branchi di randagi che un tempo esisteva e che oggi si ripresenta in queste forme. Sterilizzazione e microchip sono validissimi strumenti contro il randagismo.
Per il caso in questione ci siamo prontamente interfacciati con gli Enti chiedendo loro, di monitorare il branco con strumenti all’avanguardia, per capire da dove proviene, capire se questi cani appartengono a qualcuno (che poi ne è responsabile) per poterli catturare, procedendo con le operazioni di riconoscimento, sterilizzazione. Abbiamo chiesto di far intervenire squadre di cattura che abbiano strumenti adeguati alla situazione (professionisti con cerbottane, droni, collari satellitari) al fine di procedere con la massima velocità».
Una parte dei cani – 14 cani, cuccioli e adulti del gruppo – è stata catturata ed è ora ospite del canile sanitario: lo riferisce la stessa Lndc che lancia un appello.
«Le indagini sono in corso e non ci possiamo sbilanciare con molte informazioni. Tutti i cittadini che possono aggiungere dettagli a questa vicenda potranno recarsi dalla Polizia Municipale o rivolgersi alla Asl. Ma abbiamo bisogno di ognuno di voi».
«Non è giusto che........
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