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Dazi Usa, ordine esecutivo: Europa al 15% dal 7 agosto. Trump: “Disponibile a nuovi accordi”. Stangata per il Canada /

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Roma, 1 agosto 2025 – È stato firmato nella notte italiana l’ ordine esecutivo di Donald Trump  sui dazi per i prodotti provenienti da tutto il mondo. La Casa Bianca ha pubblicato una lista di 70 Paesi con le nuove tariffe, diverse a seconda degli accordi commerciali stretti finora. Confermata l’intesa raggiunto in Scozia tra il presidente Usa e Ursula von der Leyen: dazi del 15% per l’Europa a partire dal 7 agosto. La data è stata posticipata di una settimana rispetto alle previsioni iniziali. 

Tra i paesi più penalizzati dal provvedimento ci sono la Svizzera con il 39%, l’India con il 25% che paga lo scotto di acquistare petrolio dalla Russia e la Siria che, con il 41% è la la nazione che subirà la stangata più alta. 

Discorso a parte per il Canada. Trump ha scelto la linea dura contro Ottawa, parlando addirittura di “ritorsioni”, dopo che ieri il premier Mark Carney aveva annunciato di voler riconoscere lo Stato palestinese entro settembre. A partire da oggi, per oltrepassare la frontiera statunitense, i prodotti canadesi verranno maggiorati del 35%, a fronte di un’ipotesi che fino a poche ore fa era ferma al 25%. E qui il botta e risposta. Trump punta il dito contro il fentanyl – “Non hanno fatto nulla per arginarlo”, ha detto il tycoon – e assicura che la linea politica su Gaza “non c’entra niente". Immediata la replica di Caney: “Il Canada rappresenta solo l'1% delle importazioni di fentanyl e sta lavorando intensamente per ridurre ulteriormente questi volumi".

Incertezza che si è fatta sentire per tutta la giornata anche sui mercati finanziari con le Borse europee che hanno chiuso in negativo, profondo rosso per Parigi e Milano. Forte calo anche per Wall Street. 

Wall Street chiude in forte calo per effetto dei dazi e dei dati sull'occupazione Usa. Il Dow Jones cede l'1,23% a 43.588,58 punti. il Nasdaq perde il 2,24% a 20.650,13 punti e lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,60%% a 6.238,01 punti. 

Il tonfo delle Borse europee, spaventate dagli effetti dei dazi sull'economia e dai deludenti dati macro americani, è costato agli investitori 269 miliardi di euro di capitalizzazione. A tanto ammontano le perdite subite dall'indice paneuropeo Stoxx 600, oggi in calo dell'1,89%. A Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha ceduto il 2,55%, sono andati persi 22 miliardi di euro. 

Tornano i dazi aggiuntivi e le borse mondiali accusano il colpo, seppur reduci nel mese di luglio, in particolare Europa e Stati Uniti, da nuovi massimi importanti. Il vecchio continente soffre più di Wall Street nella seduta odierna e chiude in profondo rosso. L'indice peggiore è quello di Parigi: -2,91%. Forti vendite anche su Francoforte, che chiude la seduta con un ribasso del 2,47%. Lima le perdite Londra, -0,7%

La Borsa di Milano chiude in forte calo con l'effetto dazi e il mercato del lavoro negli Stati Uniti sotto le attese. Il Ftse Mib lascia sul terreno il 2,55% a 39.942 punti. Giù le banche nel giorno degli stress test con Fineco che lascia sul terreno il 5,8%, Intesa Sanpaolo il 5,57%%, Bper il 3,94% % Unicredit il 3,74%.

Sul fronte opposto acquisti su Campari ( 7,95%) dopo i conti migliori delle attese. Positive anche Inwit ( 1,16%) e Nexi ( 1,4%). La Borsa di Milano chiude in forte calo con l'effetto dazi e il mercato del lavoro negli Stati Uniti sotto le attese.

Apertura in deciso calo per Wall Street, con New York che segue la scia tracciata dalle Borse europee nel giorno in cui partono i dazi Usa sui prodotti continentali. Il Dow Jones flette........

© Quotidiano