menu_open Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close

Hamas e la fame come strumento di guerra mediatica

2 0
04.08.2025

Dalla crisi umanitaria alla propaganda: come il movimento islamista utilizza la carestia che non c’è per influenzare l’opinione pubblica internazionale.

Nella lunga e drammatica crisi che colpisce la Striscia di Gaza, una delle armi più insidiose non esplode, non ferisce con schegge né si lancia da un drone o con un missile. È la fame. E, soprattutto, è la sua narrazione. Hamas ha trasformato l’inedia della popolazione civile in uno strumento di propaganda capace di valicare confini, condizionare governi occidentali e orientare il dibattito globale. In una guerra combattuta anche sul piano dell’immagine, «la carestia» diventa veicolo per delegittimare Israele, alimentare pressioni internazionali e consolidare il controllo interno del movimento sulla Striscia. Dall’inizio del conflitto scoppiato dopo le stragi del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele, Hamas ha saputo mettere in campo una strategia comunicativa centrata su un’immagine potente e difficilmente contrastabile: quella di un popolo affamato, isolato, punito da un nemico crudele. Bambini denutriti, madri disperate, convogli di aiuti bloccati al confine: questi gli elementi cardine della campagna mediatica del gruppo islamista. La narrazione, rilanciata da reti satellitari panarabe come Al Jazeera e amplificata da social media e ONG internazionale, dai media occidentali oltreché da personalità politiche, punta a generare indignazione nei confronti di Israele e a presentare Hamas non come parte in causa, ma come unica barriera contro il collasso umanitario.

Qui il messaggio è chiaro: «Gaza muore di fame perché il mondo, e Israele in particolare, ha deciso così». Il fatto che Hamas rubi e controlli direttamente la maggior parte degli aiuti umanitari e li redistribuisca secondo logiche clientelari o militari, viene accuratamente rimosso dalla narrazione.  La strategia si è fatta ancora più spietata con l’utilizzo diretto della fame come elemento scenico nelle immagini........

© Panorama