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Cento anni di Route 66: ecco tutto quello che c’è da sapere sulla strada più leggendaria d’America

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Nel 2026 la Route 66 celebra 100 anni. Dai diner vintage ai musei nel deserto, un viaggio lungo la “Mother Road” diventa il ritratto più autentico dell’America che non smette di correre

C’erano una volta otto corsie di asfalto e una promessa: la libertà. La Route 66, inaugurata l’11 novembre del 1926, non era solo una strada. Era la linea che univa l’Est e l’Ovest, Chicago e Santa Monica, la povertà della Dust Bowl e la speranza di una nuova vita. Cent’anni dopo, quella stessa linea continua a vibrare di storie, musica e odore di benzina. È l’immagine più pura di un’America che non ha mai smesso di sognare: quella che attraversa deserti infiniti, città fantasma, stazioni di servizio abbandonate e diner che sembrano set cinematografici congelati nel tempo.

Nel 2026, gli Stati Uniti si preparano a celebrare la sua nascita con eventi, mostre e restauri lungo tutto il percorso. Brand USA, insieme al Dipartimento dei Trasporti e al segretario Sean Duffy, ha dato il via alla campagna Great American Road Trip: un itinerario che riunisce oltre 250 luoghi simbolo, dalla maestà dei Grandi Laghi alle sabbie del Mojave, per restituire alla Route 66 la sua anima più autentica — quella della scoperta, dell’attesa e del movimento.

Fred Dixon, presidente e CEO di Brand USA, ha riassunto così il senso dell’iniziativa: “La Route 66 è parte integrante della storia americana. Da quasi un secolo collega persone, luoghi ed esperienze che rappresentano l’anima degli Stati Uniti. È una strada che non si limita a collegare due coste, ma due modi di vivere, due visioni di libertà.”

Il viaggio comincia a Chicago, all’incrocio tra Jackson Boulevard e Michigan Avenue, dove un semplice cartello bianco e nero segna l’inizio della leggenda. Da qui parte il pellegrinaggio verso ovest, attraversando otto stati e tre fusi orari. La prima tappa è Pontiac, in Illinois, dove il Route 66 Hall of Fame and Museum conserva vecchie fotografie, motociclette lucide come specchi e memorabilia di ogni epoca. All’esterno, il gigantesco murale del cartello Route 66 accoglie i viaggiatori come un portale simbolico verso l’America più profonda.

In Missouri, la Mother Road diventa un concentrato di bizzarrie e record: qui si trovano la sedia a dondolo più grande del mondo e la seconda forchetta più grande a Springfield, simboli dell’ironia tutta americana e della voglia di stupire anche con le cose più quotidiane. Ogni curva nasconde una sorpresa, come i diner che servono hamburger dal 1935 o le insegne al neon ancora perfettamente funzionanti.

Il tratto del Kansas, seppur breve, è una gemma di autenticità. Poco più di........

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