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BYD, ecco perché questa auto elettrica cinese sta conquistando l’Italia

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Nel primo trimestre di quest’anno ha venduto quattromila veicoli elettrici. Ma l’obiettivo delcolosso cinese Byd è di arrivare al 2 per cento del nostro mercato grazie a vetture «full optional» e a prezzi super concorrenziali. La sua forza? Produrre tutto in casa e continuare a sviluppare novità.

Più centrale di così era impossibile: a Milano uno showroom della Byd è in piazza Duomo, alle spalle della grande cattedrale, zona tra le più frequentate della capitale economica del Paese. Una posizione esclusiva che si affianca alla massiccia campagna di comunicazione avviata dalla casa automobilistica cinese per la conquista del mercato italiano. Spot in concomitanza con il Festival di Sanremo, un luccicante evento alla Design Week, messaggi a raffica sui social con slogan ammiccanti come: «Mentre l’Europa dorme noi pensiamo al futuro». Byd è sbarcata nel nostro Paese nel giugno 2023. La filiale conta attualmente una cinquantina di dipendenti, di cui un terzo di lingua cinese, ma il numero è destinato a crescere rapidamente: a fine anno dovrebbero essere una settantina. Dagli uffici provvisori di via Turati a Milano, il personale si sta spostando nella nuova sede in zona Garibaldi. L’amministratore delegato è Alessandro Grosso, ex manager di Stellantis, mentre per gestire l’avanzata in Europa il gruppo ha arruolato come consulente Alfredo Altavilla, forte di una lunga esperienza in Fiat. E proprio lui ha già contribuito modificando le vetture per adattarle al gusto di guida degli europei (vedi intervista a pagina 20).

La gamma offerta da Byd ai clienti italiani conta otto modelli, dalla Atto 2, un city-suv elettrico da 29 mila euro, fino al lussuoso suv Tang da sette posti che costa intorno ai 72 mila euro. Il più venduto è il Seal U DM-i, un ibrido plug-in (cioè con motore a scoppio e uno elettrico alimentato da una batteria ricaricabile alla presa) che parte da meno di 40 mila euro. Tutti........

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