Ricci resta al centro delle indagini: i pm chiedono dei rapporti con Santini
Ieri è stato interrogato l’ex capo di gabinetto Arceci: gli inquirenti vogliono chiarire il rapporto tra il candidato governatore e il suo ex collaboratore. Nell’indagine sulla scultura per Rossi spunta un nuovo sponsor fantasma
È stato veltroniano, bersaniano, renziano, lettiano, draghiano. Adesso Matteo Ricci, per sopravvivere, deve provare l’ebbrezza di pensarsi contiano, visto che il suo futuro politico è legato agli umori dell’ex avvocato del popolo. Ma forse questa non è la prova più dura della sua corsa a governatore delle Marche. Il candidato, indagato a Pesaro con l’accusa di corruzione, deve, infatti, preoccuparsi non solo della sua carriera politica, ma anche del procedimento penale in cui è coinvolto. Mercoledì, con sprezzo del pericolo, si è dichiarato «molto sereno», probabilmente scordando che Matteo Renzi «stai sereno» lo usava come estrema unzione. E così non bisogna stupirsi che il pm Maria Letizia Fucci (è lei a condurre indagini) e gli investigatori che la assistono, negli interrogatori in corso, puntino ad approfondire il rapporto tra «sono sereno Ricci» e Massimiliano Santini, il factotum al centro dell’inchiesta per corruzione. È accaduto anche ieri, durante l’interrogatorio di Franco Arceci, ex capo di gabinetto di Ricci ai tempi in cui quest’ultimo era sindaco di Pesaro. Il faccia a faccia è durato quasi sette ore e le domande rivolte all’indagato avrebbero fatto capire che la Procura guidata da Marco Mescolini non ha alcuna intenzione di accontentarsi della versione fornita da Ricci mercoledì (cinque ore di confronto,........
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