La carica delle modelle AI: benvenuti nell’era della moda artificiale
Una modella che non esiste, una campagna globale di Guess, e una pubblicazione su Vogue America: l’intelligenza artificiale sfila ufficialmente nella moda che conta. Ma tra costi tagliati, corpi irrealistici e like che decidono tutto, la rivoluzione sintetica fa discutere (e preoccupare)
All’apparenza sembra tutto normale. Siamo su Vogue America, numero di agosto: la consueta parata di pubblicità patinate, visi impeccabili e pose studiate al millimetro. Ma tra un brand di lusso e l’altro, qualcosa (o meglio, qualcuno) non torna.
La modella della nuova campagna Guess ha tutto: capelli biondi voluminosi, mascella scolpita da manuale, vestiti a righe e un prendisole floreale che grida “estate californiana”. Eppure… non è reale. Lo rivela una minuscola dicitura, praticamente mimetizzata nel layout della pagina, ben infilata vicino alla piega della rivista: «Produced by Seraphinne Vallora on AI». Boom. Sorpresa. La modella è generata da un’intelligenza artificiale.
