Addio ai Viceré regionali, tramonta l’era di Zaia, De Luca ed Emiliano
Cambia la politica regionale: Luca Zaia Vincenzo De Luca e Michele Emiliano verso la fine dei loro mandati. Ecco cosa succede ora in Veneto, Campania e Puglia.
Il soprannome varia con le latitudini, ma l’inedito senso di smarrimento è lo stesso. Il doge, lo sceriffo e il gladiatore. Il loro potere sembrava inscalfibile. Invece, sta per tramontare. Si voterà a ottobre, pare. La data esatta importa poco, però. Hanno lottato fino alla fine: interviste, provocazioni, ricorsi. Non è servito. Due mandati posson bastare.
Si dissolve così il muscolare regno di Michele Emiliano in Puglia. Cala il sipario sul macchiettistico impero di Vincenzo De Luca in Campania. Titoli di coda anche per l’incontrastato dominio di Luca Zaia in Veneto. Nessuno ha incarnato meglio dei tre deposti viceré la supremazia territoriale: geometrica e plebiscitaria. Scarse velleità nazionali. Totale dominio nei protettorati. Abdicare, d’un tratto, sembra un evento apocalittico.
Vedi Michele Emiliano: un decennio da governatore, un altro da sindaco di Bari. Vent’anni sulla breccia. E nessuna voglia di farsi da parte. Hic manebimus optime, diceva quel centurione, di fronte all’intenzione di trasferire il senato romano. E anche il gladiatore del Tavoliere sta divinamente nella sua Puglia, nonostante qualche inciampo a fine carriera.
Il più coreografico è la liaison professionale con la scoppiettante avvocatessa Nancy Dell’Olio, assoldata come ambasciatrice della regione nel mondo. Lo accusa di aver fatto il provolone, per giunta in assenza dell’agognato rinnovo contrattuale. Insomma, una specie di affaire Boccia-Sangiuliano alle cime di rapa. Oppure no. I contorni sfumano. Anche Emiliano sfuma. Poi le inchieste sui fedelissimi. Fino all’incredibile vanteria di aver chiesto protezione a una sorella del boss Capriati per Antonio Decaro, l’indiscusso erede: sindaco dopo di lui e ora candidato........
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