Addio estate militante, per Schlein è solo sofferente
Filtrofiore Bonomelly. La capodem sognava un’estate militante. E però la stagione, finora, è stata solo sofferente. Un incubo, per la Schlein – urge camomilla dopo Carosello – investita da una sfilza di tonfi e sfighe da perdere il sonno, che la pastasciutta antifascista del 25 luglio peraltro non ha favorito. E dire che per la segretaria di Lugano è stato l’unico momento di gloria. Ripercorriamo la Via Crucis. Lunedì 9 giugno la prima mazzata: il referendum sulla cittadinanza facile viene respinto perfino dai clandestini. «Cinque sì», andava dicendo da mesi Elly, come un giudice di X-Factor, ma la Schlein non è Mara Maionchi. Gli altri quattro, agognati, riguardavano i quesiti sul lavoro, a loro volta stroncati. Un weekend al mare a colpi di Liquidator coi compagni (Marlon) Brando Benifei e Majorino avrebbe risollevato il morale: il torpedone era in partenza e alla comitiva pare si stessero per aggiungere i baffoni oleati (non di ricino) di Sandro Ruotolo. Sennonché è scoppiato il casino delle Regionali e addio battaglie........
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