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Turismo sul lago la lezione di Stendhal

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wednesday

Nei compianti anni ’80, quando il turismo languiva e il centro di Como, ad agosto, era deserto e punteggiato di cartelli “chiuso per ferie”, qualcuno aveva proposto di invitare un consulente da Rimini per spiegarci come si diventa attrattivi. Un’idea, a posteriori, nefasta e per fortuna mai applicata. Anche se, alla fine, l’imitazione della Riviera Romagnola si è affermata spontaneamente in termini di flussi.

Se oggi iniziamo a soffrire in modo rilevante del “dark side” del turismo, è anche per questo. Nessuno ha saputo — o voluto — gestire il fenomeno. È come un bel giardino: crescono i fiori, ma se nessuno lo cura, presto le erbacce diventano predominanti e anche le rose più belle o i tulipani più colorati spariscono. È ciò che rischia di accadere, o sta già succedendo, a Como e sul lago.

Sul quotidiano di oggi mettiamo in evidenza due situazioni emblematiche: l’ennesima giornata invivibile sulla statale Regina e l’assalto dei “buttadentro”,........

© La Provincia di Como