Medici gettonisti, stop alle coop. Per i Pronto soccorso veneti ora c’è il rischio disagi
Il momento della verità. Il giro di vite sulle cooperative private, che gestiscono in appalto interi servizi della sanità veneta, prenderà il via domani. Stop ai nuovi contratti, con la possibilità di mantenere quelli in essere, che andranno naturalmente in scadenza.
Una decisione, assunta dal governo, per correggere una stortura evidente: l’assegnazione, a esterni, di interi servizi di sanità pubblica, con enormi disparità di trattamento economico tra i cosiddetti medici a gettone e i dottori assunti direttamente dal Servizio sanitario nazionale.
Ma anche una decisione che, pur se non nell’immediato, potrebbe progressivamente impensierire, e non poco, la nostra sanità. Costretta a fare a meno a tutto quel personale che, finora, le era stato necessario.
I numeri del Veneto sono questi: un migliaio di lavoratori esterni, dei quali 393,3 medici, 181,4 infermieri e 196,7 oss full time equivalent; ai quali aggiungere le varie figure tecniche e amministrative.
Pierino Di Silverio, segretario del sindacato dei camici bianchi ospedalieri Anaao Assomed, parla di un rischio,........
© La Nuova di Venezia
