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Gino Cecchettin: «Due anni di dolore senza Giulia. Stalking, importante formare i giudici»

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Due anni, oggi, senza sua figlia Giulia. Gino Cecchettin, come sono passati?

«Sono passati nel dolore. A volte velocemente, altre con lentezza. Non saprei spiegare come è avanzato il tempo. Sembra ieri che riuscivo a parlare con Giulia, invece sono già trascorsi due anni. Di sicuro ogni giorno ha la sua dose di dolore, alle volte anche molto intensa. Però c’è anche la gratitudine per aver vissuto con lei».

Saputo che nemmeno la procura avrebbe impugnato la sentenza di primo grado di condanna all’ergastolo di Filippo Turetta, in una lettera, lei ha scritto che “la guerra è finita”. Cosa voleva dire?

«Volere giustizia a tutti i costi viene d’istinto. Ma esistono dolori che non si allevieranno mai, con nessuna pena. Non ci sarà mai sollievo, Giulia non tornerà indietro. Ostinarsi a combattere, chiedendo il riconoscimento di stalking e crudeltà, sarebbe giusto. Ma significherebbe andare avanti ancora per due, tre anni di processi: anni di sofferenze, altri anni pesantissimi. E per cosa? C’è già stata una condanna all’ergastolo. È........

© La Nuova di Venezia