Da Padova l’appello per rompere il silenzio su Gaza pubblicato su The Lancet
Parte da Padova in una lettera aperta pubblicata oggi su “The Lancet” l’appello alle istituzioni, alle associazioni professionali e accademiche nei settori dell'assistenza sanitaria, della sanità pubblica e delle scienze sociali a riconoscere pubblicamente il genocidio a Gaza e a rivedere le loro posizioni ufficiali.
A redigerla il professor Roberto De Vogli del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova, con i colleghi Jonathan Montopoli (Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'Ospedale Infermi di Rimini), Ghassan Abu-Sittah (Università di Glasgow, UK) e Ilan Pappè, Università di Exeter (UK).
De Vogli, che fa parte anche del Centro Diritti Umani dell’Università di Padova, sottolinea come ci siano prove sostanziali e ben documentate che indicano una catastrofica emergenza sanitaria pubblica a Gaza: «I bambini palestinesi sono stati colpiti in modo sproporzionato. Dal 7 ottobre 2023, Gaza ha registrato più morti infantili di qualsiasi altra zona di conflitto e ha il più alto numero di bambini con amputazioni pro capite al mondo. Il sistema sanitario è stato inoltre sistematicamente smantellato. Tra ottobre 2023 e maggio 2025, ci sono stati 720 attacchi documentati contro obiettivi sanitari, tra cui 125 strutture sanitarie, 34 ospedali e 186 ambulanze. Gaza ha registrato il numero più alto di vittime tra gli operatori sanitari (oltre 1400 morti), il personale delle Nazioni Unite (295 morti) e i giornalisti (212 morti) in qualsiasi zona di conflitto. La fame viene utilizzata ripetutamente e senza sosta come arma di guerra.»
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