Silvia Polleri, la visionaria che ha creato un ristorante in carcere: «Il lavoro può elevare»
Il primo ristorante al mondo aperto dentro un carcere si chiama InGalera e assume detenuti: dallo chef ai camerieri. Citato dal New York Times nel 2016 e diventato un esempio in tutto il mondo, è nato dalla determinazione e dalla visione di Silvia Polleri, nota anche con il soprannome Nonna Galeotta, imprenditrice nel settore del catering che il quotidiano statunitense ha definito «visionary». InGalera venne aperto nel 2015, con il direttore Massimo Parisi che non temporeggiò, ma disse immediatamente a Polleri: «Perché no?». E lei ammette: «È stato coraggioso. Io sono cambiata tanto in questi anni, ho iniziato a vedere il mondo in modo trasversale».
I dipendenti hanno un contratto regolare, pagano le tasse, rispettano le regole del carcere e non usano questo impegno per ottenere sconti........
© L'Espresso
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