Si va in scena con mister Parkinson: «In gioco per superare i propri limiti»
LA STORIA. La storia di Luigina Glielmi e l’esperienza del gruppo «Teatro e tremore» per mettere in circolo sempre nuove energie.
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«Il teatro - scrive Federico Garcia Lorca - è poesia, che esce da un libro per farsi umana». Nel caso di Luigina Glielmi, 79 anni, che da tempo convive con la malattia di Parkinson, è diventata un’occasione per dare una direzione diversa alla vita, con un pizzico di leggerezza, per trovare nuovi amici, regalare sorrisi, fare volontariato. «La prima volta che sono salita sul palcoscenico - racconta con un sorriso - è stato per uno spettacolo allestito dalle Suore Sacramentine, ai tempi della scuola, mi ricordo ancora il titolo “Un marito per Cleonice”. Mai avrei pensato di tornare a fare l’attrice alla mia età».
Ha interpretato Lisetta, una governante simpatica e chiacchierona, nello spettacolo «Un affare di famiglia», diretto da Francesco Laterza, andato in scena di recente al Teatro alle Grazie, in città, promosso dall’Associazione italiana Parkinsoniani di Bergamo, con una dedica speciale al Vescovo Francesco Beschi - presente alla rappresentazione - per il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale.
Ispirato a «Gli innamorati» di Carlo Goldoni, questo spettacolo, nella versione originale di «Teatro e tremore» racconta le vicende di una coppia «con i capelli grigi», che deve lottare contro i pregiudizi dei familiari per affermare il valore dell’amore e della felicità. È stato molto apprezzato dal pubblico, che l’ha trovato vivace, divertente e per certi versi vicino - nelle descrizioni e nei dialoghi - all’esperienza quotidiana di attori e spettatori.
«Ero un po’ perplessa, non mi sentivo all’altezza del compito, ma ho deciso di provare»
Entrare nel gruppo «Teatro e tremore» ha segnato una svolta importante nella vita di Luigina: «Era un periodo in cui mi sentivo annoiata e un po’ giù di morale - racconta - cercavo nuovi stimoli e qualcosa di diverso in cui impegnarmi, si è presentata questa opportunità che ho considerato provvidenziale. Mi sono detta: “perché non provare?”. Così........
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