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Al «Galgario» la cura e la tenerezza sanno volare in alto come colombe

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28.04.2025

SOLIDARIETÀ . I lavoretti in legno intagliati dagli ospiti del «Punto sosta» e colorati dai bimbi della «Casa di Leo».

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«Bisogna prendersi cura degli altri con gentilezza» diceva Papa Francesco. Sono parole che nel chiostro del «Punto sosta» del Galgario, in questi giorni, hanno preso la forma delicata di colombe appese come decorazione, frutto di una collaborazione inedita: a intagliarle nel legno sono stati infatti alcuni ospiti della struttura, gestita da Caritas Bergamasca, a dipingerle i bambini della Casa di Leo.

Generazioni e fragilità diverse si sono incontrate in un «laboratorio di bellezza», dal forte valore simbolico. Le colombe parlano di gioia, pace e rinascita, e sono state realizzate per abbellire un luogo dove le persone cercano sollievo da vissuti crudi e difficili.

«La Casa di Leo», progetto di Eos Aps (Associazione di promozione sociale) si rivolge alle famiglie di bambini in terapia all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, per offrire loro accoglienza e mettere a disposizione un luogo dove sia possibile trovare forza e serenità necessarie per affrontare l’esperienza della malattia. «Abbiamo pensato di creare una collaborazione con il Galgario - sottolinea Sabrina Locatelli, responsabile dell’area minori e progetti dell’associazione - per promuovere la creatività degli ospiti delle due strutture creando un circolo virtuoso di condivisione. Siamo stati coinvolti nella realizzazione di piccole colombe di legno, simbolo di pace, speranza e rinascita. I bambini con pennelli e colori hanno dipinto queste colombine con motivi geometrici, arcobaleni, stelline, per decorare il dormitorio».

Sulle sagome hanno scritto i nomi di ogni bambino che è stato alla Casa di Leo: «Ogni nome rappresenta una storia, un sorriso, una sfida affrontata con coraggio. Questo gesto vuol essere simbolo di accoglienza, memoria e gratitudine, perché ognuno ha lasciato qualcosa di speciale nella Casa di Leo, lasciandola più viva, più vera e più umana».

Per i bambini è stato un momento di gioco e divertimento, anche se è stato spiegato loro il valore di questa iniziativa: «Sono piccoli - prosegue Sabrina - perciò abbiamo detto in modo molto semplice che quelle colombe erano destinate a persone, che, come loro, stanno attraversando una situazione faticosa e hanno bisogno di trovare coraggio e speranza, come accade anche a loro nella Casa di Leo. Sono due realtà diverse nei contenuti e nei protagonisti, ma entrambe si impegnano a trasformare la sofferenza in carburante per ottenere una vita migliore possibile.........

© L'Eco di Bergamo