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«La malattia di mia mamma mi ha fatto capire quanto sia importante donare»

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30.06.2025

LA STORIA. Valentina Maggioni e l’iscrizione all’Admo e lo scorso febbraio la chiamata per il trapianto di midollo osseo

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«Donare - come diceva Papa Francesco - fa sentire più felici noi stessi e gli altri, e fortifica la speranza in un futuro migliore». Per Valentina Maggioni, 37 anni, di Bergamo, la donazione di midollo osseo ha rappresentato anche un modo per restituire un sentimento di gratitudine nei confronti della vita e del mondo. «La prima volta che ho sentito parlare di questo tipo di donazione - racconta - è stato presso gli ambulatori dell’ematologia di Brescia, dove mi recavo insieme a mia mamma, Maria Domenica, per le cure di cui lei aveva bisogno».

Maria Domenica ha avuto un mieloma, un tumore che colpisce le cellule del midollo osseo, dopo aver manifestato per 15 anni una gammopatia monoclonale, cioè una produzione eccessiva di anticorpi, che in sé non è una condizione patologica ma viene tenuta sotto controllo: «Poi, però - ricorda Valentina - si è sviluppata questa malattia, in qualche modo correlata. Fortunatamente mia madre ha avuto la possibilità di sottoporsi a una terapia farmacologica sperimentale a Brescia, aderendo a un protocollo europeo, dal 2022 fino a oggi. Questo è stato il mio primo contatto reale e concreto con le malattie del sangue, che ha fatto nascere in me il desiderio di fare qualcosa per i malati».

«Mia madre mi ha dato un grande slancio e ispirazione: l’ho vista affrontare la malattia, con tutto ciò che comportava, con grande dignità e coraggio, affidandosi ai medici con fiducia, sopportando anche alcuni disagi ed esami invasivi. Questo mi ha dato lo spunto per diventare donatrice di midollo, nonostante abbia paura degli aghi e sia in generale piuttosto sensibile e impressionabile»

Valentina accompagnava in ospedale per le terapie periodiche la mamma, originaria di Vezza d’Oglio, un paesino dell’alta Val Camonica, e residente da 40 anni a Pian Camuno: «Mia madre mi ha dato un grande slancio e ispirazione: l’ho vista affrontare la malattia, con tutto ciò che comportava, con grande dignità e coraggio, affidandosi ai medici con fiducia, sopportando anche alcuni disagi ed esami invasivi. Questo mi ha dato lo spunto per diventare donatrice di midollo, nonostante abbia paura degli aghi e sia in generale piuttosto sensibile e impressionabile».

L’hanno colpita i pazienti che frequentavano con loro l’ambulatorio di ematologia: «Sono rimasta scioccata dal grande via vai di gente e dalla presenza di tanti........

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