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«Al’ Cafè», un luogo dove dare risposte a familiari e malati di Alzheimer

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VERTOVA. Alla Fondazione Gusmini di Vertova il racconto di un ex operaio diventato operatore sanitario dopo aver curato la madre: «Chiunque vorrebbe essere trattato così».

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Ci sono tanti modi per esprimersi, anche quando la parola non arriva più. E il corpo e la mente sembrano seguire altri percorsi. Esistono i sorrisi, gli sguardi, alcuni silenzi che dicono più di mille dialoghi. E sono capaci comunque di aprire il cuore e farlo gioire. Ne è convinto Gian Carlo Domenico Defendi che sui quei piccoli grandi gesti e attenzioni aveva costruito le sue giornate lavorative. All’attività in reparto e alla cura come Operatore socio sanitario nel reparto Nucleo Alzheimer della Fondazione Gusmini di Vertova, Defendi non è arrivato subito. «Per tanto tempo - racconta il 61enne di Dalmine ma che vive a Villa D’Ogna - ho fatto l’operaio. Una decina di anni fa mia mamma ha avuto un ictus, è........

© L'Eco di Bergamo