«Sicurezza, la stretta sui bar è insostenibile per i gestori»
LE REAZIONI. Il decreto prevede telecamere, referente e codice di condotta. Non c’è obbligo, ma il settore protesta: «Già gravati da costi e adempimenti».
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Telecamere, un referente per la sicurezza, adeguata illuminazione e un codice di condotta dell’«avventore modello» da affiggere sulle pareti dell’attività. Questo (e altro) prevede il decreto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che riguarda bar, ristoranti, discoteche ma anche alberghi, pubblicato lunedì 27 gennaio sulla Gazzetta ufficiale. Nessun obbligo, ma un caldo invito a collaborare seguendo le «linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici».
A Bergamo il tema riguarda migliaia di attività, solo considerando i «pubblici esercizi senza cucina», il classico bar, circa 2.600.........
© L'Eco di Bergamo
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