La lezione di Chiara: “Il dolore per la malattia l’ho trasformato in arte”
Macerata, 27 luglio 2025 – “La malattia non definisce chi siamo. Sì, ci mette alla prova, ci cambia, ci ferisce. Ma ci rende anche più consapevoli, più umani. L’arte mi ha dato una voce. La malattia mi ha dato profondità. L’amore, invece, mi ha dato la possibilità di resistere”. È la storia della 26enne di Tolentino Chiara Bartolozzi. Sta svolgendo la specialistica in Linguaggi e arte del fumetto all’Accademia di Belle Arti (Abamc) di Macerata; spera di diventare insegnante di storia dell’arte e pubblicare qualcosa di suo.
All’età di 14 anni ha scoperto di avere l’EHE, l’emangioendotelioma epitelioide, un tumore vascolare maligno ultrararo che ha origine dalle cellule che rivestono l’interno dei vasi sanguigni. “La mia battaglia contro l’EHE non è finita – spiega -. Da 13 anni vivo con questa malattia. L’EHE non ha un protocollo di cura: si può solo attendere, sperare e monitorare costantemente con esami ravvicinati. È una malattia poco conosciuta, a volte persino dai medici stessi. Rara, ma non invisibile. E il fatto che colpisca pochi (3,8 persone su 10 milioni) non la rende meno urgente. Solo la ricerca scientifica, sostenuta concretamente, potrà cambiare davvero il nostro futuro”. Bartolozzi fa parte dell’associazione EHE Italia: “Quando ho conosciuto l’associazione ho capito........
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