Delitto di Garlasco, tutti gli alibi a confronto. Da Stasi a Sempio, alle gemelle Cappa: cosa hanno detto e fatto indagati e testimoni
Garlasco (Pavia) – Gli alibi di tutti. La riapertura dell’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, la mattina del 13 agosto 2007, che vede sotto accusa Andrea Sempio, amico di Marco, fratello della vittima, rimette in gioco ciascuno degli elementi che avevano portato alla condanna in via definitiva a sedici anni di carcere per Alberto Stasi, il fidanzato oggi in semilibertà.
In attesa degli accertamenti genetici che potrebbero portare all’identificazione di un soggetto specifico dal materiale trovato sui margini delle unghie della ragazza, torna quindi in discussione l’orario del delitto, che la Cassazione, attribuendone la responsabilità a Stasi, ha fissato come il procuratore generale fra le 9.12 e le 9.35 di quella mattina. Ma durante i vari gradi di giudizio lo scenario è mutato più volte.
Agli occhi dei soccorritori del 118, che alle 14.11 entrano nella casa di Garlasco, la vittima non mostra né “rigor mortis” né ipostasi (ristagni di sangue dovuti a gravità). La rigidità emerge tre ore dopo il decesso, con picco a 12 ore. Le macchie, invece, spuntano circa mezz’ora dopo la morte, per fissarsi a distanza di 8 ore. Ma il corpo di Chiara si muove, scivola sulla scala e altera il calcolo. Il medico legale Marco Ballardini, incaricato dell’autopsia, colloca l’ora della morte fra le 10.30 e le 12, con una “‘centratura’ più probabile attorno alle 11-11.30”. Per la difesa di Alberto Stasi, l’uccisione della 26enne è fra le 9 e le 10. La pm Rosa Muscio in primo grado, confortata dai Ris, colloca l’omicidio “fra le 10.30 e le 12, più verosimilmente tra le 11 e le 11.30”.
In Appello, i difensori di Stasi fanno notare come i pm di Vigevano hanno ampliato l’ora della morte di Chiara fra le 9.12 (quando disinnesca l’allarme) e le 9.35, oppure dopo le 12.46. La Procura generale la indica invece tra le 9.12 e le 9.35, quando Stasi........
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