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"Mio padre, Paolo Nonni": "Pesaro era la sua Bologna. Il giornalismo la sua vita. Scovava notizie ovunque"

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30.07.2025

Pesaro, 30 luglio 2025 – Fuori dallo stadio Curi fissavo mio padre come se fosse un marziano. Eravamo lì per il Milan del giovane Massimo Ambrosini che quel pomeriggio di maggio, a Perugia, vinse lo scudetto all’ultima giornata. Finita la festa, sopra la nostra testa ripartì il ronzio degli elicotteri. L’appendice di scontri violenti tra frange di ultras, scattati ore prima. Uscendo, malauguratamente, ci ritrovammo accanto al parapiglia. Volevo solo mettermi in salvo da qualche parte, alla velocità della luce. Invece mio padre se ne stava lì fermo. Al telefono, concentrato, inscalfibile in mezzo al caos. "Dai pa’, andiamo. Ma con chi parli?". "È il giornale. Per i titoli della tre". "Ma quali titoli? Adesso?".

Ne avevo già viste tante, eppure non potevo crederci. In piena guerriglia urbana, contornato da cariche e lacrimogeni, stava dettando i titoli della terza pagina del Carlino Pesaro. Quella dove va l’occhio del lettore. Alla cieca, su chissà quale fatto riferito di straforo da uno dei suoi. Ma il giornalismo batteva tutto. E lui era la........

© il Resto del Carlino