Referendum, a Nord Est più di 4 milioni e mezzo di elettori chiamati alle urne: la guida completa
Un giorno e mezzo per votare, cinque quesiti su cui esprimersi, un dibattito che si è acceso solo negli ultimi giorni e non tanto sui temi oggetto della consultazione – perché sì o perché no – quanto invece se andare o meno alle urne, secondo una strategia dell’astensione che riporta al ’91 e a quell’invito ad “andare al mare” di craxiana memoria.
In ogni caso gli elettori chiamati domenica 8 e lunedì 9 giugno al voto in Veneto sono 3.750.846 con una prevalenza di donne pari a 1.917.273; a Padova il numero più rilevante, pari a 723.020 e la provincia è anche tra quelle con maggior numero di iscritti fuori sede (2.503, quinta in Italia). Le sezioni allestite nel territorio regionale sono 4.732.
Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia sono 932.600 con più donne (480.319); a Udine il numero più rilevante, pari a 412.933 mentre Trieste è la provincia con il maggior numero di iscritti fuori sede (878 contro i 180 a Udine). Le sezioni allestite nel territorio regionale sono 1.357.
I quesiti referendari sono cinque, promossi da Cgil e da alcuni comitati civici, e riguardano il lavoro e la cittadinanza agli stranieri. Eccoli, in sintesi, uno per uno. Il primo referendum riguarda licenziamenti illegittimi e contratto a tutele crescenti (scheda verde). Si propone l’abrogazione di uno dei decreti del Jobs act, con l’obiettivo di reintegrare il lavoratore in tutti i casi di licenziamento illegittimo. Attualmente, nelle imprese con più di 15 dipendenti, non possono essere reinseriti gli assunti dal 7 marzo........
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