Via Watteau senza il Leoncavallo, il viavai di nostalgici e curiosi: “Mi aspettavo una reazione. Fosse successo negli anni ‘70...”
Stefano Molaschi ed Elvira Pavesi, coppia di nostalgici del Leonka. (Foto Fasani)
Milano – Una breccia su un vetro in una piccola finestra basta per sbirciare a distanza, in punta di piedi, dalla strada. O per scattare foto ai murales da una prospettiva insolita. Ora che il Leonka è chiuso, ogni angolo sembra più prezioso a chi arriva anche solo per respirare l’aria che tira a due giorni dallo sfratto esecutivo del centro sociale. Se non fosse per il presidio di vigilanti e polizia fuori dall’edificio e nei punti di accesso sotto le arcate ferroviarie, che rafforzano i messaggi eloquenti (“vigilato”) appesi lungo il perimetro, ci sarebbe il deserto in questo sabato pomeriggio d’agosto, con il sole che va e viene come i curiosi che si presentano davanti all’edificio di via Watteau, qualcuno per la prima volta........
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