Chi si dice antifascista e chi lo è senza dirlo
Gentile Direttore Feltri, l'indole superficiale della sinistra nostrana, incapace di affrontarla sul merito dei problemi reali del Paese, ha finora fatto circolare un gratuito marchio d'infamia sul conto di Giorgia Meloni per presunte reminiscenze nostalgiche che la vorrebbero in qualche modo legata al fascismo. Premesso che la giovane età del nostro Premier la colloca tra i protagonisti di una stagione di inequivocabile destra democratica, legittimamente approdata a cariche istituzionali dopo una fin troppo lunga conventio ad excludendum, e che il suo pensiero non reca alcuna traccia di simpatia per il totalitarismo nazi-fascista, ancora una volta Giorgia Meloni ha onorato il Giorno della Memoria affermando in modo inequivocabile che l'olocausto ebbe il nazismo come attore protagonista, ma il fascismo come deprecabile complice. Recentemente il Parlamento Europeo ha rinnovato l'equiparazione nella condanna tanto del nazi-fascismo quanto del comunismo, e gli europarlamentari del Pd dovrebbero spiegare perché sono usciti dall'aula per non esprimere un voto: mi sembra chiaro che manchi in loro il coraggio di rinnegare le proprie origini, perché da nipoti del comunismo sovietico non sono o non vogliono essere in grado di considerare liberticidi i loro nonni moscoviti.
Daniele........© Il Giornale
visit website