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Quando gli Usa usarono la corruzione

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17.04.2025

Robert Rackmales, da incaricato d’affari al Dipartimento di Stato di stanza a Villa Taverna, rivelò che il suo più importante contatto col Pci fu Tonino Tatò braccio destro di Enrico Berlinguer e che, oltre a primo segretario all’ambasciata a Roma nei primi anni ’80, apparteneva alla forte corrente del Dipartimento di Stato molto favorevole all’ingresso del Pci al governo al di là che certa narrazione italica che è andata accreditando l’ipotesi opposta per decenni.
Il confine fra appartenenti alla “diplomazia” e alle “intelligence” è molto sottile se non proprio inesistente in tutte le ambasciate al mondo ed è lo stesso quello che adottano gli Stati Uniti con la CIA ed il Dipartimento di Stato.
Rackmales insieme al nuovo capo dell’Ufficio Politico dell’ambasciata USAa Roma D. Stout oltre a Keith Patrick Garland, nel frattempo promosso al Dipartimento di Stato nella veste ufficiale di “first secretary” a Roma, fece sapere a Luciano Barca, altro emissario di Berlinguer con gli USA, che gli Stati Uniti, puntavano su Bettino Craxi piuttosto che su Andreotti o De Mita. Quindi due correnti si misuravano sia nella CIA che nel Dipartimento di Stato: una che appoggiava Craxi e l’altra che voleva l’ingresso del Pci al governo. Risultò evidente a........

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