Come eravamo. Da “cittadini” declassati a “sudditi”
Nel 1992 eravamo la quarta potenza economica al mondo con primati e competenze fuori dal comune, come se non bastasse agivamo da media potenza nel Mar Mediterraneo dove si muoveva poco che a Roma non facesse piacere. Oggi la situazione è completamente e totalmente ribaltata, infatti il Fondo Monetario Internazionale con i resoconti aggiornati alla fine del 2022 ci ha collocati, dati alla mano, al 28° posto e superati addirittura anche da San Marino, Irlanda, Islanda, Danimarca e mi fermo qui per carità di patria che, in realtà, non c’è più. Non c’è più perchè una caduta verticale di tal fatta in appena 30 anni che ci ha annullati, sia sul piano interno che su quello internazionale, non ha precedenti al mondo. Eppure gli italioti ancora non si sono svegliati del tutto. Infatti basta guardare solo in questa ultima settimana le cose su cui hanno litigato verbalmente in Tv, nelle radio, sui giornali e nelle piazze la sedicente classe politica e dirigente del paese. Hanno litigato su due date fondamentalmente: il 25 aprile ed il 1° maggio con il rispolvero dei soliti ed antichi termini della “resistenza” e della “liberazione”. Nel mio ultimo articolo scrivevo che “il professor Rosario Romeo ammonì, invano, che un paese separato dal proprio passato (la Storia) è un paese senza alcuna identità ed infatti quello siamo diventati. Tale “operazione politico culturale” fu iniziata e portata avanti da alcune fazioni di cattolici e dei comunisti che servì a non farci fare i conti col nostro passato.” Ed ancora oggi le due chiese........
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