Israele e Palestina, l’illusione delle narrazioni semplici
Il conflitto israelo-palestinese è una ferita aperta da oltre settant’anni. Una tragedia ciclica, fatta di guerre, esodi, occupazioni, attentati, vendette, fallimenti diplomatici e speranze regolarmente infrante. L’ultimo capitolo – cominciato il 7 ottobre 2023 con l’attacco di Hamas a Israele e seguito da una durissima offensiva israeliana su Gaza – ha riportato la questione al centro dell’agenda globale. Tuttavia, il modo in cui se ne discute, soprattutto in Europa, continua a oscillare tra ideologia e superficialità.
In Italia, una parte rilevante dell’opposizione ha reagito come previsto: ha sostenuto la causa palestinese, chiesto la fine dell’occupazione e invocato il diritto all’autodeterminazione, condannando con forza le azioni israeliane. La mozione approvata in Parlamento lo scorso aprile riflette questa posizione. Ma ancora una volta manca un’analisi profonda e realistica. Più di tutto, mancano la memoria e la prospettiva.
La storia recente dimostra che creare nuovi Stati – spesso indicata come la soluzione – non sempre porta alla pace. Anzi, può aggravare i conflitti. L’esempio più noto è la dissoluzione della Jugoslavia: la nascita di Slovenia, Croazia e Bosnia........
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