Z il segno di Zohran
New York, si sa, è uno Stato, non solo una grande megalopoli ed una città, chi governa New York amministra la parte più avanzata degli Stati Uniti, il suo cuore pulsante multietnico, multicolore e dalle infinite opportunità. Quello che con la sua Statua della Libertà è stato un faro di speranza per milioni di immigrati che hanno creato l’ossatura della superpotenza attuale statunitense
New York è anche un laboratorio di creazione artistica, con i suoi studi cinematografici e televisivi con i media che vi sono presenti, con i centri finanziari e con una miriade di piccole, medie e grandi attività economiche.
Chi ha avuto la fortuna di salire in una giornata di sole su una delle Torri Gemelle che ora purtroppo non ci sono più, ha ben vivida la memoria di come questa città pulsante di giorno e di notte sia una estensione di agglomerati abitativi a perdita d’occhio, essere su una di quelle torri era un po’ come sorvolarla in elicottero, dopo esservi saliti con ascensori rapidissimi.
Lo spirito di New York è quello di un americano autentico che forma il suo destino, lo crea anche dal nulla, mettendosi alla prova nelle sterminate opportunità che vi sono, e purtroppo, se si lascia andare, rischia anche di perdersi.
Governare New York non è come governare gli altri Stati, ma è un po’ come mettere una ciliegina su una torta anche quando la torta non ha lo stesso sapore della ciliegina, ma può influenzarlo a tal punto da rendere l’intera torta deliziosa come la ciliegina.
A New York oggi è avvenuta una vera rivoluzione, di quelle pacifiche, senza scontri, senza armi, senza vittime, una delle migliori rivoluzioni della storia.
Perché per sua stessa ammissione e per le sue testuali parole “è stata rovesciata una dinastia........





















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