Per un’economia di guerra e una poltrona ci vuole la bomba H
Le industrie belliche stanno vivendo una seconda giovinezza. Producono a ritmi da far invidia ad un centro Amazon sotto Natale e in borsa i titoli viaggiano come missili terra-aria. Si sa l’appetito vien mangiando e allora per garantirsi prosperità duratura serve un evento forte, una svolta, qualcosa di esplosivo. Letteralmente. Ed ecco quindi la caccia, neanche troppo nascosta, all’incidente “giusto”, quello che faccia scattare il botto. Una bomba H con pochi megatoni possibilmente nel cuore del Vecchio Continente, magari in Ucraina – dove tanto, diciamolo, è già tutto da rifare. Il piano? Probabilmente è già stato scritto a tavolino, firmato e controfirmato da menti brillanti nel cinismo o semplicemente da leader disperati che per restare a galla hanno bisogno di uno stato di guerra. Ho detto........
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