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GIOIELLI E LIBERA CIRCOLAZIONE, AEREI E DIRITTI DEI CITTADINI, CONDIZIONATORI E AMBIENTE

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12.07.2025

di Cinzia Boschiero

Domanda: è vero che ci sono problemi di circolazione dei prodotti di gioielleria anche all’interno degli Stati dell’Unione europea? Luigi Cussatti
Risposta
: sì. La Federazione Europea della Gioielleria si rammarica che i prodotti di gioielleria europei non beneficino della libera circolazione, poiché permangono diversi ostacoli nel commercio intra-UE per gli articoli realizzati con metalli preziosi. La Federazione plaude alla volontà della Commissione europea di sfruttare appieno il potenziale del mercato unico applicando le norme vigenti e rimuovendo le barriere a livello di Stati membri, come annunciato nella comunicazione della Commissione europea "Il mercato unico a 30 anni". Ogni gioiello reca solitamente due marchi, uno che identifica l'operatore (fabbricante/importatore) che immette per primo i prodotti sul mercato, l'altro che determina la purezza/titolo del metallo prezioso. Il titolo può essere apposto sul gioiello dall'operatore stesso o da un laboratorio indipendente che, prima dell'immissione sul mercato, lo analizza e lo marchia. In alcuni paesi dell'Unione Europea è obbligatorio che la purezza sia determinata da un laboratorio. In altri, è sufficiente l'operatore. Il marchio di titolo apposto da un laboratorio designato dalla Pubblica Amministrazione di uno Stato membro è solitamente chiamato marchio di garanzia ed è un marchio nazionale che deve essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dello Stato membro in questione. Ogni Stato ha i propri marchi di titolo per ciascun metallo prezioso. Inoltre, a causa della coesistenza di 27 diversi ordinamenti giuridici, non esiste un'efficace sorveglianza dei prodotti sul mercato, il che impedisce, nella pratica, l'individuazione delle violazioni. Di conseguenza, ciò dà origine a canali di frode, concorrenza sleale e prodotti di qualità inferiore. Ciò comporta anche una diminuzione degli scambi intra-UE di prodotti di gioielleria europei, poiché l'incertezza giuridica sposta gli investimenti verso altri Stati e altri settori. Ad esempio, le esportazioni spagnole erano tradizionalmente dirette verso l'Unione Europea. L'assenza di armonizzazione ha spostato la tendenza verso Stati terzi, in particolare gli Stati Uniti, e si registra una crescente tendenza alle vendite in Israele, che occupa praticamente la stessa posizione della Germania.
Inoltre, sebbene siano stati istituiti Punti di Contatto Prodotti (PCP) in ogni Stato dell'Unione Europea, come richiesto dal Regolamento 2019/515 sul reciproco riconoscimento delle merci, ciò non ha migliorato l'accesso alle informazioni. Infatti, i link forniti dai singoli Stati dell'Unione Europea........

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