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Indipendenza della banche centrali: cedere o resistere?

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18.10.2025

Il braccio di ferro che si protrae da diversi mesi, sotto i riflettori dei media, tra il Presidente degli Stati Uniti e la sua controparte della Federal Reserve, va ben oltre la traiettoria a breve termine dei tassi di interesse statunitensi. Mette in discussione il ruolo stesso di una banca centrale e l’importanza della sua indipendenza dal potere politico. Ovunque si trovino, le banche centrali condividono una missione fondamentale: sono garanti della stabilità dei prezzi e quindi della salvaguardia del valore della moneta. Il livello”accettabile” di inflazione, tuttavia, può variare: ad esempio il 2% per la Federal Reserve o la Banca Centrale Europea, ma il 2-3% per la loro controparte australiana.

In alcuni casi, il controllo dell’inflazione può comportare anche la gestione dei tassi di cambio. Per le economie altamente aperte, se la valuta rimane stabile rispetto al dollaro statunitense o a un paniere di valute, come negli ultimi anni con la Banca Popolare Cinese, anche gli indici dei prezzi dovrebbero rimanere stabili. Allo stesso modo, la Banca Nazionale Svizzera, che monitora attentamente l’andamento del franco, adotta una visione analoga: le oscillazioni eccessive del tasso di cambio hanno conseguenze importanti sull’inflazione, da qui la necessità di interventi occasionali per influenzare il franco e, in ultima analisi, preservare la stabilità dei prezzi.

Tra le banche........

© Wall Street Italia