“Grazie” a Trump la retorica green è cambiata. Ora tocca alle politiche
Nell’ultimo decennio, i leader di aziende e organizzazioni internazionali si sono abituati a essere elogiati per aver fatto grandi promesse green, ma in definitiva vuote, sui palchi di Davos e ai vertici sul clima. Con quanta rapidità le cose sono cambiate! La paura di essere chiamati in causa dall’amministrazione Trump sta costringendo molti leader a cambiare rotta, almeno nella loro retorica.
Gli obiettivi green della Banca Mondiale
La prima mossa del presidente della Banca Mondiale, Ajay Banga, quando ha assunto la guida dell’istituzione nel 2023, è stata quella di estenderne la missione dalla lotta alla povertà all’integrazione del cambiamento climatico e alla creazione di un pianeta “vivibile”. Lo scorso novembre, mentre si dirigeva alla Cop in Azerbaigian, Banga è apparso sulla copertina del numero dedicato al clima diTime per avvertire che il cambiamento climatico è “intrecciato” a ogni sfida. Eppure oggi, in modo alquanto improbabile, dichiara ai giornalisti: «Non sono un evangelista del clima».
Il cambiamento nell’autoidentificazione, però, è francamente inutile senza un cambiamento più profondo. Per le banche di sviluppo c’è ancora molto lavoro da fare per porre fine alla povertà. Sorprendentemente, la Banca Mondiale e la Banca Africana di Sviluppo destinano rispettivamente ben il 45 per cento e il 55 per cento dei finanziamenti annuali a progetti climatici. Entrambe le istituzioni dirottano metà o più di questi fondi climatici a progetti che riducono le emissioni delle persone povere,........
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