La leadership incrinata di Donald Trump
In copertina questa settimana c’è un busto con il volto inconfondibile di Donald Trump. Una scultura celebrativa, in posa imperiosa, ma ormai spezzata, corrosa da crepe che si allargano come cicatrici profonde. È il simbolo di un potere che, a soli cinque mesi dall’insediamento alla Casa Bianca, mostra segni di cedimento evidenti.
Il secondo mandato del tycoon si è aperto in modo ben diverso da come lui lo aveva sognato. Doveva essere il ritorno del condottiero, il trionfo dell’“America First” e della vendetta contro l’“élite corrotta” che – a suo dire – aveva sabotato la sua prima presidenza. Ma l’immagine che oggi restituisce il Paese è quella di una leadership isolata, sotto assedio, indebolita da errori di calcolo e da un crescente malcontento, anche nei ranghi che un tempo gli erano fedeli.
I © L'Espresso
