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Monossido di carbonio, 169 intossicazioni in 5 anni: l’80% in casa

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03.12.2025

L’ANALISI. Il rischio si alza in autunno e inverno, la cattiva combustione è tra le cause predominanti. I medici: «Verificare bene la ventilazione degli impianti».

«Un killer silenzioso». Ecco come il Centro antiveleni di Bergamo (uno dei dieci riconosciuti in tutta Italia) con il suo direttore Giuseppe Bacis e la tossicologa Mariapina Gallo, definiscono il monossido di carbonio per l’intossicazione che può scatenare in poche ore anche in una bassa concentrazione. «Il monossido di carbonio è un gas inodore, insapore e non irritante – spiega Bacis - Per questo non ci si accorge della sua presenza nell’aria. Ma quando viene inalato bastano poche ore, a volte minuti in base alla sua quantità, per dare i primi sintomi dell’avvelenamento come cefalea e nausea che, specialmente in questa stagione in cui i casi di intossicazione sono più diffusi, vengono scambiati per influenza». Perché anche se l’intossicazione da monossido può verificarsi in qualsiasi periodo dell’anno, i periodi a maggior rischio sono i mesi autunnali e invernali quando, per via delle temperature rigide, vengono accese stufe o camini e si resta per lungo tempo in ambienti completamente o parzialmente chiusi.

Il Centro antiveleni all’interno dell’ospedale Papa Giovanni XXIII è raggiungibile al numero verde dedicato (800-883300)

«È la stagione che stiamo vivendo ora e, infatti, non a caso stiamo iniziando a........

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