Il polverone tossico alzato in Italia dopo l’assassinio di Charlie Kirk: dal “clima da Brigate rosse” ai paragoni con Martin Luther King
La morte del giovane influencer, idolo di milioni di follower Maga e amico di Donald Trump, è stata subito strumentalizzata: invece di riflettere sulle cause che hanno spinto il ventiduenne Tyler Robinson a sparare, si è aperto un dibattito velenoso, usato per attaccare la sinistra, accusata di essere indirettamente responsabile e, nello stesso tempo, “giustificazionista”. Dall’altro lato, è arrivata la controffensiva: «La Meloni alimenta un clima incandescente, è irresponsabile», ha replicato Elly Schlein, ricordando che dal primo momento c’è stata la condanna dell’assassino.
Un botta e risposta, continuato in modo stucchevole da Giorgia Meloni, in una escalation verbale senza precedenti, il cui diapason si è avuto alla Convention di Vox, il partito spagnolo franchista ultra reazionario. Però non entrando nel merito della vicenda. Robinson aveva inciso quattro frasi sui proiettili: slogan antifascisti e riferimenti al linguaggio della rete. Su un bossolo la scritta «Notices bulges OwO what’s this?», meme nato per ridicolizzare gli avversari online. Su altri due proiettili non utilizzati: «O Bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao» e «Hey fascist! Catch!», seguito dalla sequenza di tasti che in Helldivers 2 serve a sganciare una bomba da 500 chili.........
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