Alessandra Graziottin: «L'amore e la medicina nei volti dell'antichità»
«Venere è armata». Un'antica raffigurazione di Venere, Afrodite per i greci, di oltre 2500 anni fa, la rappresenta armata. L'ho ammirata a Epidauro, nel museo vicino allo splendido teatro, eccezionalmente ben conservato, dall'acustica perfetta e con un proscenio dalla visibilità impeccabile fin dai gradini più alti. Un teatro capace di accogliere tra le dodici e le quattordicimila persone, in tempi in cui Atene non superava i cinquemila cittadini liberi. Avevo visitato Epidauro decenni fa, quando ero studentessa. Ricordo l'ammirazione per il sito, tra montagne impervie, di ancor più difficile accesso nei tempi arcaici. Per la partitura musicale della costruzione in pietra, dove la mirabile geometria a spicchi è perfettamente al servizio dell'acustica e dello sguardo. Per l'armonia fra il teatro, così essenziale pur nelle ampie dimensioni, e i boschi che lo circondano, conchiglia di pietra viva per condividere emozioni e verità tragiche sul mistero della vita e dell'amore, sul coraggio e sull'eroismo, e sulle insidie distruttive del possesso e del potere.
Il passato
Questa volta sono rimasta colpita e ammirata per alcune strepitose intuizioni sull'amore e sulla medicina, che risalgono a quasi tremila anni fa. Venere........
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