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Trump è il futuro o una pericolosa riedizione del passato?

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25.01.2025

Il futuro non è semplicemente una proiezione lineare del presente; la storia, spesso, procede per salti inaspettati. La peggior supposizione sarebbe credere che il potere si riproduca sempre secondo schemi consueti. Non possiamo più utilizzare gli strumenti del Novecento, ma non abbiamo ancora compreso quale sia l’approccio migliore per interpretare il futuro, quell’altrove che talvolta ci spaventa e altre volte sembra rassicurarci.

Da questo punto di vista, Donald Trump rappresenta l’inizio di qualcosa di nuovo. Il suo approccio al potere, radicalmente diverso dai canoni tradizionali, non si limita a rompere con il passato, ma sembra incarnare una sintonia profonda con le dinamiche emergenti di un mondo in trasformazione. È un potere che non si radica tanto nella stabilità o nella prevedibilità, quanto nella capacità di polarizzare, sorprendere e adattarsi a un contesto globale frammentato, iperconnesso e spesso imprevedibile. In questo senso, la sua figura non è solo un’anomalia, ma un segnale di una riorganizzazione più ampia delle modalità con cui il potere si manifesta e si esercita nel XXI secolo.

L’imperdonabile grazia a Ulbricht e ai Proud Boys

Detto ciò, pur augurandoci che la presidenza Trump possa rappresentare un fattore positivo per il mondo intero, non si può affermare che tutto ciò che egli incarna sia da considerarsi buono o condivisibile. È necessario mantenere uno sguardo critico e un giusto metro di valutazione.

Un esempio significativo di ciò che non possiamo applaudire è la grazia concessa da Trump a Ross William Ulbricht, fondatore di Silk Road, il più grande mercato del dark web. Questa grazia ha un forte valore simbolico: Ulbricht, arrestato nel 2013 dall’Fbi con accuse di pirateria informatica e riciclaggio di denaro sporco, è stato tra i primi a creare una........

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