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La Chiesa è un popolo

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03.05.2025

Sono stato al funerale di papa Francesco. Il giorno prima ho anche fatto le mie tre ore di coda per rendere omaggio alla salma del Santo Padre dentro la Basilica di San Pietro.

Che cosa mi è rimasto di questa esperienza?

La prima cosa che mi ha colpito è che la Chiesa è veramente un popolo. Sì, certo, è il popolo di Dio. Ma è un popolo anche su questa terra. Non condivide lingua e nazione, anzi! Lì, in coda o in piazza, potevi avere di fianco, come è accaduto a me, una coppia venezuelana emigrata in Cile, insieme a un gruppo di adolescenti di un oratorio romano, due splendide figliole americane, vicino a un gruppo della Gioventù Don Bosco dal Piemonte e poi tanti volti di donne e uomini di ogni continente e colore: bianchi e neri, orientali e occidentali, famiglie con bambini, giovani in gruppo e vecchi dai capelli canuti e dall’andamento incerto.

Li vedi questi cristiani: sì, sono uguali a tutti. Sgomitano per conquistare un metro in fila, con l’afrore delle loro ascelle sudate, fanno i selfie persino dentro la Basilica con la bara del Papa, urlano e si aiutano per far passare qualche bottiglia d’acqua di quelle che la protezione civile distribuisce per evitare svenimenti. Eppure sono diversi da tutti. Lo vedi dalle loro facce. Sono facce carnali, come quelle che incontri in metropolitana o allo stadio, ma hanno stampato qualcosa che sa di speranza. È difficile da spiegare senza averlo visto.

Eravamo........

© Tempi